23 giugno 2013, Un trapianto di cuore in un robot, di Giulia (studentessa di III media)
Nell’Ospedale maggiore di Robotilandia alcuni chirurghi si stanno preparando per trapiantarmi un cuore.
Robotilandia è una città di robots e io, che vi racconto questa storia, sono un robot.
La nostra vita agli umani sembra semplice, invece è molto complessa. Noi robots siamo al servizio dell’uomo: è l’uomo che ci comanda.
Dobbiamo svolgere lavori faticosi e di massima precisione che gli uomini non sono in grado di fare perché sono pigri o perché non hanno la forza necessaria.
In questo paese ci sono due classi sociali: robots cittadini e robots servi.
Fortunatamente io sono un "cittadino" e ho il privilegio di svolgere lavori non faticosi.
I robots come me sono macchine non programmate e quindi abbastanza libere di fare le nostre scelte; al contrario i nostri fratelli "servi" sono robots programmati e quindi "comandati".
Noi robots siamo strani individui, perché di fronte ad una brutta notizia o ad un avvenimento bello non sentiamo alcunchè perché non abbiamo un cuore umano.
Il nostro cuore di metallo, infatti, non è in grado di provare emozioni, sentimenti, desideri o speranze.
Io vorrei tanto sperimentare quello che tutti gli umani sentono quotidianamente: amore, odio, gioia, dolore, allegria, tristezza, paura, generosità….
E per questo motivo ho chiesto al chirurgo un cuore "di carne".
Questi mi ha risposto con un no secco e solo dopo molta insistenza ha accettato la mia proposta: sarà il primo trapianto di cuore umano a un robot.
Il cuore che mi hanno trapiantato apparteneva a un essere umano che, terribilmente malato e senza alcuna speranza di guarigione volle essere "aiutato a morire" per mettere fine alle proprie sofferenze.
Ora il suo cuore batte in me e io posso sentire ciò che prova un uomo: sono il primo cyber-uomo eterno e sentimentale.
Secondo me non è importante che un individuo sia di carne o di metallo, è importante che abbia un cuore, perché ciò che rende un individuo unico e speciale è la meravigliosa certezza di poter sentire e ascoltare il suo cuore.